In questa serie di dipinti le chiavi di lettura sono due: pittura macro e formato quadrato.
Prendendo ispirazione da quella parte di fotografia che si occupa di scattare in macro, realizzo dipinti a soggetto floreale.
Scattare foto in macro vuol dire avvicinarsi il più possibile al soggetto e catturarne anche i più piccoli dettagli e particolari.
I dipinti macro che realizzo non sono iperrealistici, non catturano minuziosamente tutte le parti del soggetto, tendono piuttosto a dare un’emozione, una sorpresa, scoprirne l’essenza attraverso uno sguardo vicino e indiscreto. L’intento è quello di avvicinarmi il più possibile ma senza coglierlo nella sua interezza, piuttosto enfatizzarlo in una personale visione dal taglio grafico che poi inserisco in un formato quadrato. Scelgo questo formato perchè colpisce, cattura e sembra che qualcosa manchi.

I soggetti al suo interno acquistano una particolare densità proprio perché compressi fra pareti strette e stranamente regolari. Nel quadrato non c’è orientamento, non c’è base o altezza, essendo ogni lato capace di assumere entrambi i ruoli. Il quadrato costituisce una forte “ancora” visiva per lo spettatore, gioca un ruolo primario nel mio lavoro ed è una sfida alla nozione classica di formato pittorico rettangolare. La sua strettezza visiva incapsula l’immagine e cattura l’attenzione su ciò che è contenuto all’interno della forma piuttosto che su quello che potrebbe continuare al di fuori di essa. Le regole non sono quelle consuete, qui domina la simmetria, l’equilibrio fra le masse, la staticità, la quiete, la modularità. Simbolo magico, soprannaturale, esoterico. Guardare un quadrato è chiedersi cosa ci sia dentro!
Nel processo creativo dell’opera tolgo il soggetto dal suo contesto, creando un rapporto armonico o complementare tra la forma e il colore di ciò che c’è (soggetto) e ciò che manca (sfondo).

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